Il presidente Usa Joe Biden e il suo avversario repubblicano Donald Trump hanno raggiunto il numero necessario di delegati del loro partito, rispettivamente Democratico e Repubblicano, nelle elezioni presidenziali di novembre. Le primarie si sono tenute in Georgia, Mississippi, Washington e Hawaii. Mentre Biden ha raggiunto quota 1972 delegati in Georgia – dicendosi «onorato» – Trump ha avuto successo a Washington arrivando a 1215 delegati. «Ci riprenderemo il paese», ha detto, dopo aver ottenuto la terza nomination di fila, impresa in cui non era ancora riuscito nessuno.

Il repubblicano infatti si è aggiudicato le primarie nel Mississippi, in Georgia e nello stato di Washington. Il democratico invece in Georgia e Mississippi. In questo modo sono quindi stati eletti i delegati che, in base al funzionamento del sistema elettorale statunitense, parteciperanno alle convention nazionali dei partiti e voteranno, in quell’occasione, i candidati presidente.

Le convention

Il congresso dei Repubblicani si terrà dal 15 al 18 luglio a Milwaukee, quello dei Democratici dal 19 al 22 agosto a Chicago. Con la giornata di ieri, il mini Super Tuesday, entrambi i candidati hanno raggiunto il quorum, diventando presumptive nominee, candidati in pectore, in attesa di ricevere formalmente la nomination alle convention estive, dove si discuteranno i programmi elettorali. 

Le primarie

Trump è rimasto solo nella corsa alle primarie repubblicane, dopo l’uscita della principale sfidante Nikki Haley, che aveva vinto le primarie solo nel Vermont e a Washington DC. Biden invece ha un’opposizione meramente simbolica, non ha candidati forti che abbiano una concreta possibilità di ottenere la nomination alla convention. Questi risultati danno il via a una campagna elettorale per le presidenziali del 2024, quando per la prima volta in quasi 70 anni, ci sarà una rivincita tra due candidati.

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