Oggi è il quattordicesimo giorno di guerra in Ucraina. La Russia annuncia una tregua e si cerca di evacuare il maggior numero possibile di civili dalle zone del fronte. Domani segue tutte le notizie con un liveblog costantemente aggiornato.

Cosa c’è da sapere

  • Dalle otto di questa mattina in Ucraina è in vigore una tregua annunciata dal governo russo per consentire l’evacuazione dei civili.
  • Il corridoio umanitario di Sumy resterà aperto anche oggi, annuncia il governo locale, dopo che ieri 5mila persone sono state portate in salvo.
  • Altre persone si stanno allontanando dai sobborghi a nord di Kiev. 
  • A Mariupol, nel sud del paese, l’evacuazione è fallita per la quinta volta consecutiva. Le autorità locali denunciano il bombardamento di un ospedale pediatrico.
  • Gli Stati Uniti hanno detto che la proposta polacca di far arrivare aerei da combattimento all’Ucraina non è realizzabile.
  • Per giovedì annunciato un incontro in Turchia tra il ministro degli esteri ucraino e il suo omologo russo.
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18.50 – La Russia avrebbe concordato con la Bielorussia il ripristino della fornitura di elettricità alla centrale nucleare di Chernobyl e Minsk avrebbe risolto la questione del ripristino dell’alimentazione. Lo ha detto il viceministro dell’Energia russo Pavel Sorokin citato da Tass e Interfax. 


18.15 – Londra chiede il completo bando della Russia dal sistema Swift e che l'intero G7 metta fine all'uso di petrolio e gas russo. A parlarne è stata la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss.


17.55 – «La no-fly zone comporta un attacco massiccio della Nato al sistema di difesa aerea russo in Ucraina, Bielorussia e Russia» e porterebbe a una «escalation significativa della guerra in Ucraina e anche al rischio di una guerra a pieno titolo in Europa». A dirlo è il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. 


16.30 – A Mariupol la situazione sembra sempre più grave. Un ospedale pediatrico è stato colpito da diversi proiettili e intorno alla struttura ci sono enormi crateri. Non si conosce il numero delle vittime, ma le autorità locali parlano di «bambini sotto le macerie».


15.25 – Con una mossa a sorpresa, il ministero della Difesa russo ha ammesso oggi che in Ucraina sono impiegati alcuni soldati di leva. La notizia era già stata confermata dagli ucraini, che hanno catturato diversi coscritti nelle operazioni. Fino a questo momento, il presidente russo Vladimir Putin aveva assicurato che i militari di leva non venivano impiegati nelle operazioni in Ucraina.


15.00 – Il presidente del Consiglio Mario Draghi sta riferendo alla Camera sull’accoglienza dei profughi dall’Ucraina.


14.30 – Il disastro di Mariupol

La città costiera di Mariupol sta diventando uno dei punti focali della crisi umanitaria ucraina. Da una settimana, circa 400mila persone sono bloccate senza cibo, riscaldamento, elettricità e acqua corrente, esposte a frequenti bombardamenti.

I giornalisti di Associated Press Mstyslav Chernov e Yutas Karmanau sono tra i pochi ad essere rimasti in città. «Ci sono corpi abbandonati nelle strade. La gente affamata fa irruzione nei negozi in cerca di cibo e scioglie la neve per avere acqua da bere – scrivono da Mariupol – Si rubano cibo, vestito e persino mobili. Gli abitanti della città hanno iniziato a riferirsi a questa pratica con l’espressione “ottenere uno sconto”». Senza elettricità, proseguono i due giornalisti, «le persone ascoltano le notizie dalle radio delle loro automobili, che captano stazioni con sede in aree controllate dalle forze russe o dai separatisti che sostengono».


14.10 – Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, non ci sono «profili di rischio critico» nell’interruzione della corrente elettrica alla centrale di Chernobyl.


13.09 – Secondo lo stato maggiore ucraino la Russia potrebbe usare nella guerra anche le truppe presenti in Transnistria. In totale nel territorio separatista in Moldavia ci sono circa 1500 soldati russi, dal Cremlino potrebbero impiegarne 800 a supporto dell’attuale conflitto, dato che la capitale dell’autoproclamata repubblica filorussa dista solo 104 chilometri da Odessa, una città chiave nella guerra.


12.30 –  L’esercito russo hanno scollegato la centrale nucleare di Chernobyl dalla rete. Già a partire della sera dell’8 marzo l’Aiea ha riferito che aveva perso il contatto remoto con la centrale.


12.05 – La prima ministra estone Kaja Kallas ha tenuto un discorso al parlamento europeo. Ha espresso sostegno agli aiuti militari all’Ucraina, alle sanzioni europee alla Russia e chiesto che si lavori all’indipendenza energetica dell’Unione europea.


11.40 – Le Nazioni unite hanno rilasciato il nuovo bollettino delle morti civili dal 24 febbraio scorso, giorno in cui è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina. Sono morti almeno 474 civili, tra cui 29 bambini, mentre sono 861 almeno i feriti confermati dall’ufficio dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani.


11.20 – Continuano a tornare i volontari e i riservisti in Ucraina per combattere contro la Russia. Nelle ultime 24 ore sono entrate circa 12mila persone come scritto dal Servizio di guardia di frontiera dell’Ucraina.


10.54 – L’Unione europea ha trovato l’intesa su un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e la Bielorussia, dopo quelle già approvate nei scorsi giorni. Si attende solo l’annuncio ufficiale.


10.50 – Ieri il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il blocco delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Qui un grafico di Filippo Teoldi in cui si vede il valore delle importazioni di combustibili fossili dalla Russia nel 2021:


10.06 – La Guardia nazionale russa ha annunciato di aver preso il controllo totale della centrale nucleare di Zaporizhzhia, già conquistata alcuni giorni fa. Secondo fonti russe le 240 persone responsabili della sicurezza dell’impianto si sono arresi. Il ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, ha denunciato episodi di tortura da parte delle forze russe e ha detto che «il personale è fisicamente e psicologicamente esausto».


10.03 – Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha pubblicato una lettera rivolta ai media di tutto il mondo.


9.45 – Il premier Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron sulla guerra in Ucraina. I due si incontreranno al Consiglio europeo informale previsto nei prossimi due giorni a Parigi.


9.39 – Previsti per oggi nuovi corridoi umanitari. Le parti russe e ucraine hanno concordato un cessate il fuoco dalle 9 alle 21 per evacuare la popolazione attraverso 6 corridoi umanitari.

 Questi sono i percorsi:


9.18 – Fonti locali della città di Luhansk riferiscono che sono morti almeno 10 persone in seguito ai bombardamenti sulla città ucraina di Severodonestk. Inoltre, la vicini autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha subito quasi 30 attacchi nelle ultime 24 ore.


8.30 – L’Agenzia atomica internazionale dice di aver perso il contatto con le apparecchiature di monitoraggio della centrale nucleare di Chernobyl e ha espresso preoccupazione per la sorta dei circa 200 lavoratori che si occupano dell’impianto.

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