Il papa, nella celebrazione della Domenica delle Palme, ha preferito non leggere l’omelia, né farla leggere a un collaboratore, dopo la lettura dei passi del Vangelo, rimanendo in un lungo silenzio. Introducendo i riti aveva mostrato una voce affaticata ed è rimasto in raccoglimento, per poi passare direttamente alla lettura del Credo. La sala stampa vaticana ha fatto sapere che «essendo non pronunciata, l’omelia non esiste». 

In piazza San Pietro, ad ascoltare la messa della Domenica delle Palme, secondo la gendarmeria, c’erano 60mila fedeli. Il pontefice ha poi ripreso la parola all’Angelus, per pregare per le vittime del «vile» e «disumano» attentato di venerdì alla Crocus City Hall di Mosca. «Il Signore li accolga nella sua pace e conforti le loro famiglie. E converta i cuori di quanti proteggono, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato “non ucciderai”», ha detto.

Il pensiero del papa va poi alla «martoriata Ucraina», dove «tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le infrastrutture che, oltre a causare morti e sofferenza, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria». E a Gaza «che soffre tanto».

Al termina dell’Angelus ha inoltre ricordato i due operatori di pace uccisi in Colombia pochi giorni fa: «Esprimo la mia vicinanza alla Comunità di San José de Apartado», ha detto, spiegando che «alcuni giorni fa sono stati assassinati una giovane donna e un ragazzo. Questa comunità nel 2018 è stata premiata come esempio di impegno per l’economia solidale, la pace e i diritti umani». Si tratta delle moglie e del fratello di uno dei leader della comunità che dal 1997 a oggi ha visto oltre 300 membri assassinati. 

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