Ambiente

Assalto ai porcini, il bene comune dei boschi vittima del business

Foto Pixabay
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La sovrapproduzione e le quotazioni elevati stanno trasformando una passione in un problema ambientale che minaccia i fragili equilibri dell’appennino in Emilia Romagna, tra spedizioni notturne e speculazioni

  • Nell’Appennino Tosco-Emiliano la ricerca dei funghi porcini si sta tramutando in una caccia al tesoro forsennata, con infrazioni delle regole di raccolta, vandalismi alle auto e litigi pesanti tra fungaioli di città e montanari.
  • La sovrapproduzione di funghi, grazie a condizioni climatiche favorevoli, ha convogliato in montagna migliaia di persone attratte dall’idea di un facile guadagno per la rivendita dei porcini. I carabinieri forestali hanno sequestrato 400 kg di funghi e comminato sanzioni per 15.000 euro.
  • La tecnologia Gps ha stravolto la modalità di ricerca dei funghi, cancellando i segreti del bosco. La passione lascia il posto agli affari. A subirne i danni è anche l’ecosistema montano, sottoposto ad una pressione antropica predatoria.

All’improvviso il bosco fitto, avvolto nelle tenebre notturne, è rischiarato da lampi di luce. Sono i cercatori di funghi porcini che, infrangendo le regole, si orientano con le torce nelle foreste dell’Appennino, prima che sorga il sole, per arraffare i panciuti boletus, sorpassando la concorrenza. Un rito d’autunno, la ricerca delle prelibatezze fungine del sottobosco, sta diventando un assalto ai boschi. Stanno anzi aumentando le tensioni, con episodi da far west. A chi si introfula in mon

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