«In passato anche alcuni detenuti per gli attentati dell’Ira sono morti in carcere a causa di scioperi della fame. Ovviamente nessuno auspica che finisca così, tuttavia lo stato non può cedere ai ricatti».
Occorre prendere atto che la concorrenza impone di limitare l’abuso di sfruttamento dell’eccessivo numero di professionisti che si è tradotto in una corsa sfrenata al ribasso, la quale costituisce un pericolo molto grave per i cittadini