«La grande impresa è meno esposta al rischio usura, la microimprenditoria, invece, è proprio il target della criminalità», spiega Andrea De Checchi, avvocato societarista e vicesindaco della città veneta. «A oggi – continua – a fronte di 400mila euro di contributi erogati, abbiamo sostenuto 118 imprese con un totale di 4 milioni di liquidità immessi nel territorio, garantendo tra l’altro che qualcuno non cadesse nelle mani di chi poteva prestare soldi facilmente»