Cop30, crisi degli alloggi a Belem. Così i diplomatici scelgono i sex motel

La speculazione sugli alloggi di Belem sta costringendo chi dovrebbe partecipare alla Conferenza sul clima di quest’anno a ingegnarsi e valutare tutte le opzioni, anche i sex motel. L’inviato del Guardian nella capitale dello Stato brasiliano del Pará, grande quattro volte l’Italia, racconta che i motel noti per le sedie erotiche e i soffitti a specchio stanno provando a riadattarsi per ospitare i delegati della Cop. Cop30, Trump non molla il petrolio: ma l’energia pulita è inevitabile La scelta di ospitare l’evento è stata una delle prime volontà dopo l’insediamento di Lula, e il problema è nato quando il suo governo ha deciso di cavalcare la già significativa simbolicità di questa Conferenza scegliendo come città Belem, per una “Cop dell’Amazzonia”. È una mossa rischiosa, perché, dopo Parigi, dalle Cop con le più alte aspettative - come Glasgow - sono arrivati i risultati più deludenti, mentre è a quelle sotto tono - come Sharm el-Sheikh - che sono stati raggiunti accordi inattesi. Questa è la 30esima, si svolge a dieci anni dalle più recenti pietre miliari del multilateralismo ambientale - l’Accordo di Parigi, l’agenda degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, l’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco - ed è quella entro cui tutti i paesi dovranno consegnare i propri piani aggiornati di azione climatica. Il Brasile e la sfida di Cop30, puntiamo sui piccoli passi Una città cantiere Belem, nel nord del Brasile, conta un milione e mezzo di abitanti, ma non sembra pronta a ospitare almeno 50mila persone per due settimane, che verosimilmente mai più torneranno. «La città è un cantiere», dice Glaucya Lino, appena rientrata da Belem. Il problema non sembra essere il numero degli alloggi, ma il loro prezzo: un reportage di O Globo ha evidenziato come hotel economici che fino al 2023 potevano costare circa 12 euro a notte ora ne chiedono 900, con casi che arrivano a 3.700 euro. Il governo ha messo a disposizione due navi da crociera, che però verranno ormeggiate lontane dalla sede della Cop, durante la quale il traffico sarà notevole. Dopo le denunce degli stati poveri e insulari, per ciascuna delegazione di questi paesi sono state offerte 15 camere singole a prezzi che vanno da 100 a 200 dollari a notte. «Non si tratta di un semplice problema logistico: è pura follia, ed è offensivo», ha detto a Le Monde il capo delegazione di Panama Jaun Carlos Monterrey Gomez. I paesi rimanenti avrebbero la garanzia di 10 camere ciascuno, con prezzi tra i 200 a 600 dollari. L’Austria ha comunicato che i suoi negoziatori non parteciperanno a causa dei costi troppo elevati tra il 10 e il 21 novembre. Ufficialmente la Cop si terrà in quei giorni, ma di fatto l’evento inizierà prima, dal momento che Lula ha deciso di anticipare al 6 e 7 novembre il Leaders Summit che tradizionalmente si tiene nel weekend iniziale dell’evento. La Cop30 in Brasile è solo per petrolieri e lobbisti: i prezzi che escludono gli ambientalisti C’è chi rinuncia È probabilmente un ulteriore tentativo di differenziarsi e di sottolineare il ruolo di pontiere che il presidente brasiliano sta provando a svolgere tra Occidente - concedendosi selfie e grandi abbracci con i leader europei - e Oriente, partecipando alla Parata di Mosca del 9 maggio con Putin e Xi Jinping. Il Leaders Summit della Cop è il momento dell’anno in cui si ritrova nello stesso luogo il più alto numero di primi ministri e capi di stato al mondo, secondo solo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Differentemente dall'Assemblea generale, però, alle Cop la presenza della società civile non è accessoria. Specialmente con il numero in costante aumento di lobbisti del fossile, la partecipazione dei movimenti, delle organizzazioni e della stampa è un pilastro imprescindibile del processo partecipativo. La Cop30 è già in bilico, Lula punta tutto sul fondo per l’Amazzonia apprezzato dai Brics La testata Materia Rinnovabile, punto di riferimento sul tema, ha rinunciato ad andare, mentre la Cgil sta cercando una soluzione. A essersi attivate sono le chiese cattoliche ed evangeliche del Pará, che hanno unito le forze per creare una piattaforma digitale in cui gli abitanti di Belem possono offrire una camera, casa o spazio religioso, a prezzi equi o gratuiti, ed essere contattati dai partecipanti. Un gruppo di giornalisti e attivisti italiani che solitamente segue le Cop verrà invece ospitato dai frati barnabiti della Basilica de Nossa Senhora de Nazaré, costruita nel 1909. La basilica è al centro della processione del Círio, che si svolge tutti gli anni a metà ottobre e che raccoglie circa due milioni di fedeli in una delle feste cristiane più partecipate al mondo. Il Círio di quest’anno è considerato un test prima della Cop ed è quello che porta alcuni osservatori a sostenere che in qualche modo gli organizzatori la spunteranno. «Sembra sempre che i brasiliani non si muovano ma poi all’ultimo arrivano, accadde lo stesso per i Mondiali di calcio», dice padre Giannicola Maria. Se vuole provare a risolvere la crisi climatica, il Brasile deve prima risolvere quella degli alloggi. La mossa senza precedenti del Brasile per rendere rilevante la Cop30