Dopo Cop30

Il multilateralismo climatico è finito: ma possiamo andare avanti nella lotta

La Cop di Belém ha mostrato la forza viva dell’attivismo non europeo, a trazione indigena e contadina (foto Epa/Ansa)
La Cop di Belém ha mostrato la forza viva dell’attivismo non europeo, a trazione indigena e contadina (foto Epa/Ansa)
La Cop di Belém ha mostrato la forza viva dell’attivismo non europeo, a trazione indigena e contadina (foto Epa/Ansa)

Dopo la fine ingloriosa della Cop a Belém rimangono solo due strade. C’è quella giudiziaria, perché ormai diverse sentenze mostrano che esiste un diritto internazionale chiaro sul clima. E c’è quella delle vie d’avanguardia dei volenterosi, come la secessione avviata dalla Colombia e da altri

Non sempre ciò che è indispensabile è anche possibile. Il multilateralismo è indispensabile nella crisi climatica. Per dividere fra tutti i costi e i rischi di un fenomeno che è colpa di alcuni ma si abbatte sulla maggior parte degli individui e delle nazioni, bisogna mettersi d’accordo tutti. Sembra il minimo. Ma la fine ingloriosa della Cop30 di Belém segna il funerale del multilateralismo climatico. Il fallimento è stato procedurale e sostanziale. Procedurale: le decisioni (o meglio le mancat

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