chiesti due milioni agli attivisti

Fox Petroli, ambientalisti nel mirino: la causa e la legge anti Slapp

Una modella sfila con l'abito-stampa (da sposa bianco con impresse scritte da quotidiano e velo, inneggiante alla liberta' di stampa soprattutto per via del bavaglio messo sulla bocca) durante la sfilata di Gattinoni, questa sera nel Casino dell'Aurora di Palazzo Pallavicini a Roma
Una modella sfila con l'abito-stampa (da sposa bianco con impresse scritte da quotidiano e velo, inneggiante alla liberta' di stampa soprattutto per via del bavaglio messo sulla bocca) durante la sfilata di Gattinoni, questa sera nel Casino dell'Aurora di Palazzo Pallavicini a Roma

A Pesaro Fox Petroli pretende due milioni di risarcimento dagli attivisti Roberto Malini e Lisetta Sperindei. La loro colpa? Aver definito «sito degradato» l’area dove l’azienda progetta un impianto di gas naturale liquefatto. Per la rete europea CASE (Coalition Against SLAPPs in Europe) e per Front Line Defenders, il caso ha tutte le caratteristiche delle cosiddette Slapp, le “cause bavaglio” strategiche usate per intimidire chi esercita il diritto di critica

A Pesaro, il 22 dicembre 2025, si terrà la prima udienza di un processo che vale più dei due milioni di euro chiesti in risarcimento. La cifra è quella che la multinazionale Fox Petroli pretende dagli attivisti Roberto Malini e Lisetta Sperindei, “colpevoli” di aver definito «sito degradato» l’area del deposito industriale alla Torraccia-Tombaccia, dove l’azienda progetta un impianto di gas naturale liquefatto. La mediazione obbligatoria del 29 settembre è fallita e così le parti si ritroveranno

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