Il metodo è cambiato: i vecchi negazionisti che cercavano consensi nell’opinione pubblica oggi hanno interlocutori diversi. E nuovi mezzi, ovvero la nuova metamorfosi si chiama «scetticismo strategico»: il focus è soprattutto su chi ha il potere di cambiare le policy, l’obiettivo ultimo è sabotare la Cop30
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«Scetticismo strategico». È così che gli esperti di disinformazione hanno iniziato a chiamare la nuova metamorfosi del negazionismo climatico. Togliere spazio alla fiducia che il riscaldamento globale sia un problema affrontabile, ritardare le risposte e ostruire qualunque tipo di riforma politica, economica o industriale: è stato questo il campo da gioco della disinformazione sui cambiamenti climatici e l’energia, secondo uno degli studi più vasti mai condotti negli ultimi anni, portato avanti



