- Il lungo rimpallo tra i quattro ministeri interessati al provvedimento ha partorito degli incentivi al settore auto che di ecologico ha piuttosto poco.
- L’errore più grosso è quello di incentivare l’acquisto di veicoli a benzina o diesel, che si vendono comunque.
- Gli interessi di breve termine della filiera, insomma, sono stati messi davanti a quelli della decarbonizzazione e della riconversione industriale.
Il lungo rimpallo tra i quattro ministeri interessati al provvedimento – Sviluppo economico, Economia, Transizione ecologica e Infrastrutture e mobilità sostenibili – ha partorito degli incentivi al settore auto che di ecologico hanno piuttosto poco. Il Dpcm proposto dal ministro Giancarlo Giorgetti e firmato dal premier Mario Draghi prevede infatti incentivi a pioggia agli acquisti di auto, comprese quelle a benzina e diesel con emissioni di CO2 superiori agli obiettivi Ue, e ciclomotori e m



