Ambiente

La Cop 27 ha l’obiettivo più difficile: passare dalle parole ai fatti sul clima

Gehad Hamdy/picture-alliance/dpa/AP Images

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  • Il vertice che inizia oggi in Egitto è un bivio: da una parte la decarbonizzazione, dall’altra la rassegnazione. I paesi fragili chiedono risarcimenti per i danni climatici. Giorgia Meloni dovrà dire da che parte sta l’Italia.
  • La Cop27 è la più indecifrabile e probabilmente la più difficile del lungo cammino di negoziati Onu sui cambiamenti climatici iniziato nel 1995. L’obiettivo ufficiale del vertice in Egitto è: implementazione. Non c’è un trattato da scrivere, come a Parigi nel 2015, né un patto da stringere, come a Glasgow nel 2021, ma una serie di obiettivi vaghi e allo stesso tempo decisivi: proteggere il processo di decarbonizzazione da guerra, crisi energetica e inflazione, rafforzare una fiducia tra i blocchi mai così bassa, riparare la frattura che si sta spalancando tra i paesi che hanno causato il grosso della crisi climatica e quelli che ne stanno soffrendo gli effetti peggiori.
  • Come ha detto l’inviato italiano per il clima, Alessandro Modiano, «sarà una Cop di transizione», ma in questa edizione di passaggio c’è poco da guadagnare e molto da perdere.

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