Le conseguenze globali di una sentenza

La Corte suprema americana distrugge anche il piano ambientale di Biden

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved

Dopo la sentenza sull’aborto, la Corte a maggioranza conservatrice limita drasticamente il potere dell’Agenzia per la protezione ambientale, che non potrà più limitare le emissioni del settore energetico. Era l’ultima arma di un presidente bloccato dal Congresso e accerchiato dalle lobby   

  • La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito con una sentenza che l’Environmental Protection Agency, l’agenzia federale di regolamentazione ambientale, non ha il potere di limitare le emissioni del settore energetico. È la terza sentenza dell’alta corte che spacca gli Usa in un mese ed è quella dalle implicazioni più globali. 
  • Senza il controllo dell’agenzia diventa molto più difficile per gli Stati Uniti raggiungere gli obiettivi climatici, rilevanti per la stabilità futura di tutta la Terra: dimezzare le emissioni di gas serra al 2030 e decarbonizzare il settore energetico al 2035. 
  • Con questa sentenza Joe Biden rimane senza carte da giocarsi per il clima, dopo che i suoi progetti di legge si sono arenati in un Congresso bloccato. Ora sia il potere legislativo che quello esecutivo non sono in grado di affrontare le emissioni americane in modo efficace. 

Dopo il possesso di armi e il diritto all'aborto, è arrivata una terza sentenza della Corte suprema a spaccare gli Stati Uniti e minare la capacità dell’amministrazione Biden di costruire il paese che immaginava quando è stato eletto. In questo caso si parla di clima e le implicazioni sono globali: con un voto di 6 (conservatori) contro 3 (liberal), i giudici hanno stabilito che la Environmental Protection Agency (Epa), l’agenzia creata nel 1970 da Nixon per la tutela dell’ambiente, non ha il

Per continuare a leggere questo articolo