- Sala ha annunciato di aver aderito alla Carta dei valori dei Verdi europei: è il punto intermedio di un dialogo iniziato da tempo. Per rilanciare la sua visione di una Milano post-Covid, il sindaco aveva bisogno di rafforzare la sua reputazione ecologista.
- La scelta di Sala dice due cose: cosa possono diventare i Verdi e cosa non è riuscito a essere il Partito Democratico. Che sia strategia o opportunismo, questa mossa dimostra che il Pd ha poco da offrire a chi vuole portare i temi dell’ambiente in politica.
- I Verdi – con un’assemblea nazionale e la nascita di Europa Verde in vista – stanno provando a diventare il perno ecologista di un nuovo centrosinistra senza Movimento 5 Stelle. Con i numeri attuali è impensabile, ma l’ambizione è replicare la crescita francese, dal 3% ai sindaci di Lione, Strasburgo e Marsiglia.
L’avvicinamento di Beppe Sala ai Verdi è un barometro per misurare quanto il meteo politico sia cambiato. L’ambientalismo è diventato un capitale pregiato, un bene con tanta domanda e poca offerta. Il sindaco di Milano aveva bisogno di rilanciare la sua piattaforma in chiave ecologista per ripensare Milano post-Covid ed è significativo che l’interlocutore più credibile trovato sul mercato sia un partito che solo la settimana scorsa, dopo anni di assenza, è tornato ad avere una rappresentanza in



