Il recente rapporto di valutazione dell'Ipcc sulla crisi climatica non lascia spazio a dubbi: per sperare di evitare una catastrofe climatica sarà necessaria una drastica riduzione delle emissioni di gas serra che porti a zero emissioni nette nel 2050. Allo stesso tempo, mentre incendi, inondazioni e siccità legate alla crisi climatica devastano le nostre società, le attuali politiche climatiche nel mondo non sono abbastanza ambiziose per raggiungere gli obiettivi climatici.

Con una forte volontà politica e pubblica abbiamo le tecnologie per la realizzazione degli obiettivi climatici. Saranno però necessari cambiamenti senza precedenti e opzioni politiche molto innovative.

Le quote personali (PCAs)

Le attuali politiche climatiche sono per lo piú mirate ai grandi emettitori di carbonio, come le centrali elettriche, alcune attività industriali, ecc. Al momento però sono disponibili pochi incentivi (e conoscenze) per la maggior parte delle persone per vivere uno stile di vita green e a basse emissioni di carbonio.

In uno studio pubblicato nella rivista scientifica Nature Sustainability, con un team di ricercatori basati in Svezia, Regno Unito e Israele, ipotizziamo che potrebbe essere il momento giusto per alcune nazioni industrializzate di considerare le quote personali di carbonio (Personal Carbon Allowances - PCA).

Lo scopo delle PCA è quello di aiutare a creare una responsabilità condivisa sulla crisi climatica, a tutti i livelli della società, poiché la minaccia del riscaldamento globale è universale. Uno schema PCA comporterebbe che tutti gli adulti ricevano una quota di carbonio uguale, che si riduce nel tempo in linea con gli obiettivi Nazionali – con la possibilitá di compravendita di quote  nel mercato del carbonio.

Le quote potrebbero essere progettate per includere solo alcune emissioni (ad esempio dai trasporti o dall'uso domestico di combustibili fossili per il riscaldamento) o essere più complete e coprire l'intera economia (ad esempio per includere le emissioni dovute alla dieta e altri consumi).

Ogni persona avrebbe una quota di emissioni allocata ad inizio anno comprendente le emissioni dalle abitazioni e dai trasporti. La quota diminuirebbe automaticamente a ogni pagamento di bollette per l’elettricitá e riscaldamento (riducendo di un corrispettivo pari alle emissioni relative alla  produzione di elettricitá e calore). Diminuirebbe anche ad ogni rifornimento di benzina o acquisto di un biglietto aereo, sempre per un valore corrispondente alle emissioni dovute alla modalitá di trasporto scelta.

Se a un certo punto l'individuo si trovasse senza quote di carbonio rimanenti, dovrebbe comprare quote aggiuntive su mercati delle emissioni da altri individui con disponibilitá di quote non usate. 

Tutto questo potrebbe essere collegato a un identificativo personale per gestire le quote, e facilitato da semplici app sul telefono che aiuterebbero a gestire le proprie emissioni.

Queste app e sistemi di supporto aiuterebbero anche gli individui a capire come le attivitá giornaliere e lo stile di vita inquinano, e potrebbero dare consigli mirati per diminuire le emissioni personali con cambi compatibili con il proprio stile di vita, per esempio aumentando l'uso della bici per le corte distanze, cambiando operatore elettrico a uno con produzione da rinnovabili, o prendendo un treno invece di un aereo sulle medie distanze.

In linea di principio, le quote personali dovrebbero aiutare a ridurre le disuguaglianze in quanto  il ceto medio tende ad emettere meno dei ricchi. Quando le quote personali di carbonio sono state studiate nel Regno Unito negli anni 2000, il governo aveva stimato che piú del 70 per cento degli individui a medio-basso reddito avrebbe avuto piú quote di quelle necessarie, beneficiando cosí di guadagni extra corrispondenti alla vendita delle quote, mentre sarebbero stati soprattutto i piú ingenti a dovere comprare emissioni extra.

In altri termini, per alcuni il biglietto aereo per l'ennesimo viaggio annuale alle Maldive avrebbe un costo maggiorato dovuto alla necessitá di comprare quote extra di carbonio. 

I possibili benefici

I paesi "pionieri" nell’ adottare le quote personali di carbonio potrebbero avere benefici che vanno ben oltre la riduzione delle emissioni e il raggiungimento degli obiettivi climatici. Tra questi benefici potrebbe esserci quello di aiutare a consentire una ripresa sostenibile dalla pandemia. Le PCA favorirebbero l'adozione di stili di vita a bassa emissione di carbonio, e quindi contribuirebbero al miglioramento del sistema di infrastrutture e innovazione a basse emissione di carbonio.

Questa direzione aprirebbe lo spazio per nuove aziende e tecnologie per sostenere la diminuzione delle emissioni personali. Per esempio, nuove aziende high-tech potrebbero lavorare come intermediari nel mercato dei crediti di carbonio, collegando coloro che hanno quote di carbonio in eccesso con quelli che ne hanno bisogno.

Tuttavia, le PCA dovranno essere progettate in modo da non avere un impatto negativo sui gruppi sociali vulnerabili, e dovrebbero valutare come allinearsi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Perché adesso e dove

L'idea non è nuova - dopo essere state valutate nel Regno Unito negli anni 2000, le quote personali di carbonio sono state definite al tempo come «una politica in anticipo sui tempi». Tuttavia negli ultimi anni il mondo è profondamente cambiato a causa del peggioramento della crisi climatica, dei cambiamenti comportamentali dovuti alla pandemia, e dei progressi dell'intelligenza artificiale - e questo potrebbe aprire una finestra di opportunità per le PCA.

La necessitá di una green recovery dalla pandemia, in combinazione con la necessità di affrontare il peggioramento della crisi climatica, aumentano l'attrattiva per i politici e il pubblico delle quote personali di carbonio. Inoltre, le quote personali di carbonio potrebbero ora essere adottate con meno difficoltà, grazie ai progressi tecnologici. Per esempio, le app per il tracciamento dei contatti da Covid-19 aprono la strada al tracciamento delle emissioni personali di carbonio.

L'implementazione delle PCA richiederebbe il coraggio e la leadership di paesi che si muovano per primi. È improbabile le PCA siano una politica adatta a tutte le regioni o paesi. L'implementazione delle PCA avrà bisogno di paesi con alte ambizioni climatiche e che facciano il primo passo nel considerare un'idea tanto innovativa quanto inesplorata.

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