Si è passati dalla negazione dei cambiamenti climatici a un programma vago e che prende impegni chiari solo su gas e autosufficienza, ma quello che davvero interessa sono le nomine di Enel e Eni.
L’Italia rischia di essere il nuovo alleato di Polonia e Ungheria nel fermare ogni impegno chiaro nella lotta ai cambiamenti climatici a livello europeo, senza averne alcun beneficio.
La campagna elettorale deve servire ad avere risposte dalla coalizione che tutti danno per vincente. Ci saranno altri tagli ad autobus, metropolitane e tram come fece Tremonti? Verrà proposto un nuovo condono edilizio, dopo i due dei Governi Berlusconi. La Meloni fermerà la riforma delle concessioni balneari come ha promesso?
Sono le cose non scritte o quelle trattate in modo ambiguo a far riflettere nel programma di governo presentato dal centrodestra per quanto riguarda i temi ambientali e climatici. Rispetto al passato il cambiamento è netto, non si parla più di questi temi in termini di “lacci e lacciuoli”, di norme di tutela da spazzare via come faceva il primo Berlusconi, che prometteva il rilancio del paese grazie alle grandi opere e alla libertà d’impresa da ogni vincolo. Vengono utilizzate le parole giu



