- Il gigantismo navale ha ampliato l’esigenza dell’industria marittima di fondali portuali profondi. Il loro stato di contaminazione richiede però cautela nel dragaggio, garantita oggi dal combinato di leggi scritte fra 2006 e 2016.
- Le istanze di armatori e operatori marittimi, mediate dalle autorità portuali (enti pubblici in concorrenza feroce), sono state colte da diverse forze politiche e tradotte in progetti di legge volti a derubricare le prescrizioni ambientali della normativa vigente.
- Dall’Ispra al Cnr chi la ispirò suona un campanello di allarme: la disciplina va aggiornata ma non stravolta. Occorrerebbe piuttosto impostare e applicare criteri di economia circolare oggi negletti dal legislatore.
La guerra dei porti sui dragaggi è una nuova minaccia all’ambiente
23 giugno 2021 • 10:15Aggiornato, 23 giugno 2021 • 11:12