I dati dimostrano che il modo più efficace per ridurre le emissioni nocive è avere un parco circolante più tecnologico e a basse emissioni
- Sulle pagine dei giornali l’inquinamento atmosferico è descritto oggi come quarant’anni fa. Ma negli ultimi decenni la qualità dell’aria è migliorata, non grazie alle politiche della mobilità, ma all’innovazione tecnologica dei veicoli.
- L’inquinamento dell’aria influisce in misura limitata e decrescente nel tempo sulla nostra aspettativa di vita.
- Il contributo delle auto alla concentrazione di polveri sottili, già oggi modesto, si ridurrà ulteriormente nei prossimi anni grazie al rinnovo del parco veicolare.
“Emergenza smog”, “blocco del traffico”, “interventi strutturali”. I titoli che apparivano sui quotidiani italiani quando era da poco crollato il muro di Berlino, trent’anni fa, sono pressoché indistinguibili da quelli odierni. Eppure, anche solo scorrendo uno dei Rapporti sulla qualità dell’aria che ogni anno vengono redatti a cura delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, emerge in tutta evidenza come la situazione odierna non sia neppure paragonabile a quella del passato.


