Il problema degli invasi

Nel tempo della siccità recuperiamo solo l’11 per cento delle acque piovane

The nozzle of an automatic watering system hangs dry in Locate di Triulzi, some 14 kilometers south-east of Milan in northern Italy, Friday, July 8, 2022. The Italian government declared a state of emergency early this week for much of the rain-parched north heavily agricultural regions amid a drought. (AP Photo/Luca Bruno)
The nozzle of an automatic watering system hangs dry in Locate di Triulzi, some 14 kilometers south-east of Milan in northern Italy, Friday, July 8, 2022. The Italian government declared a state of emergency early this week for much of the rain-parched north heavily agricultural regions amid a drought. (AP Photo/Luca Bruno)
  • Negli ultimi venti anni abbiamo vissuto già sei crisi per la mancanza di acqua e intanto mancano gli invasi.per recuperare quella della pioggia.
  •  Il Pnrr prevede la rendicontazione delle opere nel 2026 e senza progetti immediatamente cantierabili è impossibile pensare che possa essere lì la soluzione.
  • Cosa si può fare? Anbi e Coldiretti hanno pronto dal 2017 il “Piano laghetti”, 10mila serbatoi da realizzare entro il 2030 per recuperare l’acqua piovana che potrebbe essere utilizzata per irrigare i campi, preservando quella potabile. Non grandi dighe, ma piccoli bacini a basso impatto ambientale e multifunzionali.

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