EARTH DAY 22 aprile

Uccidere il pianeta è un reato. La battaglia sull’ecocidio

(AP Photo/Altaf Qadri, File)
(AP Photo/Altaf Qadri, File)

Sta crescendo il movimento di opinione di chi vorrebbe inserire la distruzione di ecosistemi su larga scala tra i crimini perseguibili presso la Corte penale internazionale dell’Aia. Tra i sostenitori anche Macron e il papa

  • Sta crescendo sempre di più il movimento di opinione per il riconoscimento dell’ecocidio, la distruzione di ecosistemi su larga scala, tra i crimini perseguibili alla Corte penale internazionale dell’Aia. 
  • Nel 2019 Vanuatu e Maldive hanno chiesto alla Corte dell’Aia di valutare un emendamento che rende l’ecocidio perseguibile come i crimini di guerra o quelli contro l’umanità. Tra i sostenitori dell’idea ci sono il presidente francese Macron e il papa.
  • La strada è lunga e tortuosa, per il comitato Stop Ecocide sarebbe soprattutto un deterrente per i crimini ecologici commessi dalle aziende, che valutano le maxi multe ambientali come costi del business. Ma per gli attivisti sarebbe soprattutto un segnale di speranza. 

È uno scenario ipotetico, di studio, ma immaginate: il presidente del Brasile Jair Bolsonaro processato dalla Corte penale internazionale come i signori della guerra in Congo e Darfur, non per crimini contro l’umanità ma contro la natura, la distruzione della foresta amazzonica. Oppure i dirigenti della BP imputati all’Aia per il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Il crimine sarebbe ecocidio, l’uccisione dell’ambiente, anzi, etimologicamente: della nostra casa. Un movim

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