IL CASO DEL PIEMONTE

In Italia condonano anche la produzione di inquinanti

Foto Ufficio Stampa Greenpeace/Francesco Alesi/LaPresse Una campagna di GreenPeace contro Pfas
Foto Ufficio Stampa Greenpeace/Francesco Alesi/LaPresse Una campagna di GreenPeace contro Pfas

Da quanto risulta da un accesso agli atti, nonostante avesse iniziato a produrlo a partire dal 2013, fino al 2019 non c’è stata una vera autorizzazione alla Solvay per produrre il cC6O4, un particolare tipo di Pfas, considerato meno nocivo,nella provincia di Alessandria. Ora Science denuncia rischi di danni all’organismo e viene data l’autorizzazione a un aumento della produzione, a patto che il rischio per l’ambiente sia minimo.

  • Da quanto risulta da un accesso agli atti, nonostante avesse iniziato a produrlo a partire dal 2013, fino al 2019 non c’è stata una vera autorizzazione alla Solvay per produrre il cC6O4, un particolare tipo di Pfas, considerato meno nocivo,nella provincia di Alessandria.
  • Secondo uno studio pubblicato su Science, «le analisi suggeriscono che i rischi potenziali per l’organismo non sono ridotti sostituendo il Pfoa con il cC6O4».
  • L’intesa trovata le settimane scorse con gli enti locali prevede che Solvay smetta di produrre il cC6O4  almeno fino a quando non potrà garantire un rischio ambientale minimo, ma contemporaneamente è stato autorizzato un aumento della produzione.

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