La vendita del gruppo Gedi è solo il punto d’arrivo della crisi del mondo progressista, iniziata 20 anni fa. Mancano imprenditori coraggiosi e politici capaci di dare valore alle idee. E la battaglia la vince la destra
Dopo gli scioperi, gli appelli, i tavoli sotto-ministeriali, le ondate di indignazione, le prediche più banali che inutili sulla libertà di stampa minacciata, la denuncia del nullismo manageriale di John Elkann e dei suoi famigli, oggi facile, ma taciuta negli anni in cui il palazzo di via Cristoforo Colombo sede di Gedi piano dopo piano spegneva le luci e piombava nel buio, sormontato dalla scritta «affittasi». Dopo tutto questo, sarà però necessario chiedersi come sia stato possibile arrivare


