Il Bundesverfassungsgericht ferma i ricorrenti che chiedevano di fermare la partecipazione della Germania ai programmi della Bce. Secondo i giudici il parlamento ha preso una decisione e va rispettata
- I ricorrenti erano insoddisfatti da quanto fatto da parlamento e governo dopo la sentenza del maggio scorso.
- La Corte costituzionale però conferma un principio importante: nessun automatismo tra la sentenza e la sospensione del diritto comunitario
- Parlamento e governo hanno fatto quanto necessario, le loro valutazioni non sono facilmente sindacabili, come credevano i ricorrenti.
Il 5 maggio del 2020 il Bundesverfassungsgericht, la Corte costituzionale tedesca, aveva per la prima volta disatteso una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, considerandola non sufficientemente motivata, palesemente contraddittoria e, dunque, da non applicare nell’ordinamento tedesco. Oggetto della sentenza erano i piani della Bce di acquisti di titoli di stato avviati da Mario Draghi. Per la Corte tedesca i piani violavano i trattati europei, considerati invece compatibili d



