Deutsche Vita

La Cdu fa sue le quote rosa con un occhio al prossimo voto

German Chancellor Angela Merkel, center, and Minister for Family Affairs, Senior Citizens, Women and Youth, Franziska Giffey arrive for the National Integration Summit at the Chancellery in Berlin, Germany, Oct. 19, 2020. (Fabrizio Bensch/Pool via AP)
German Chancellor Angela Merkel, center, and Minister for Family Affairs, Senior Citizens, Women and Youth, Franziska Giffey arrive for the National Integration Summit at the Chancellery in Berlin, Germany, Oct. 19, 2020. (Fabrizio Bensch/Pool via AP)

Manca poco all’inzio dell’anno delle nuove elezioni e i democristiani hanno scoperto per sé un nuovo terreno, finora feudo della sinistra: le quote rosa. Dopo anni di opposizione, Cdu e Csu hanno cambiato approccio e nonostante le lamentele degli industriali si sono fatti difensori di una quota rosa nei consigli d’amministrazione

  • In ogni consiglio d’amministrazione delle trenta principali aziende quotate in Borsa (in particolare al Dax, il Ftse tedesco) che contenga più di due membri dovrà essere nominata almeno una donna. È questa la proposta in discussione nel governo tedesco. 
  • La norma dovrebbe porre un freno alla performance misera delle aziende tedesche per quanto riguarda la parità: il dato generale è di un misero 7,6 per cento di presenze nei consigli d’amministrazione. La performance migliora un po’ nei board delle quotate sul Dax, dove la percentuale sale al 12,8 per cento.
  • Anche i democristiani hanno capito che la parità è sexy. E dopo anni di opposizione anche la Csu, l’ala più conservatrice dell’Unione, si è convertita alla ricerca del consenso delle donne.

Per continuare a leggere questo articolo