Il leader cinese si presenta come vincente nella lotta alla pandemia e chiede una nuova fase di coordinamento delle politiche economiche e una economia globale imperniata sul G20. Critiche dure agli Stati Uniti: «Una nuova guerra fredda» fa male a tutti, ha spiegato, insistendo sul fatto che non si può tornare al mondo pre-Trump
- Il presidente cinese Xi Jinping interviene a Davos da leader globale e ponendo la Cina come difensore del multilateralismo, dei paesi in via di sviluppo che cercando nuova rappresentanza.
- Pechino avverte gli Stati Unit sulle critiche al suo modello di sviluppo: stop alle logiche da guerra fredda e basta con «pregiudizi ideologici».
- Xi non ha colto l’occasione per ricucire con Biden, perché guarda alle questioni strutturali, dice Alicia Garcia Herrero del think tank Bruegel. Mentre il presidente Joe Biden annuncia la prima misura del suo programma Buy american per rendere più stringenti gli acquisti delle agenzie federali americani.
Xi Jinping è tornato sul palcoscenico di Davos, a quattro anni dal suo primo intervento, questa volta in versione virtuale e soprattutto da leader della nazione che ha combattuto il Covid-19 meglio di altri e che guida la ripresa globale con cifre di crescita annuale doppie rispetto agli Stati Uniti. Per la prima volta «tutte le regioni del mondo sono state colpite da una crisi multipla senza precedenti», «dobbiamo continuare a lottare, ma usciremo senza dubbio più forti da questo disastro», ha



