- Federmeccanica e i sindacati Fiom Fim e Uilm hanno firmato il primo documento congiunto della storia per chiedere al premier Mario Draghi si occuparsi del futuro dell’industria dell’auto. E di farlo in fretta.
- Con la fine della vendita di veicoli a motore endotermico al 2035 si rischia la perdita di 73mila posti di lavoro, di cui 63mila già nel periodo 2025-2030. Ma poi c’è un problema di futuro, di come reimpostare la produzione, già in fortissimo calo.
- Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza non c’è neanche una riga sulla transizione dell’automotive. Non è una mancanza da poco.
È solo di fronte a un grave allarme, un allarme di sistema, che si vedono inedite cordate. Federmeccanica e i sindacati delle tute blu si sono scontrati per decenni, anche violentemente nelle piazze. Ieri per la prima volta si sono visti a braccetto, a parlare con un’unica lingua, seduti accanto dalla stessa parte del tavolo nella sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, davanti a una piazza Montecitorio blindata per le sfilate dei corazzieri del presidente Sergio Mattarella, per presentare il



