Banca Progetto, ora c’è una pista in Lussemburgo

La storiaccia di Banca Progetto, l’istituto milanese in primavera commissariato da Bankitalia per gravi irregolarità di gestione, porta fino in Lussemburgo. Proprio nel Granducato, noto paradiso fiscale, una pattuglia di manager avrebbe accumulato «importi di assoluto rilievo». Lo scrive lo Guardia di Finanza nelle carte dell’indagine sulla gestione dell’istituto di credito milanese che secondo quanto ricostruito dagli investigatori avrebbe concesso finanziamenti per almeno 80 milioni di euro a una galassia di società di scarsa o nulla consistenza patrimoniale. Questa però è solo una stima iniziale. È infatti possibile che dalle indagini in corso emergano nuovi prestiti sospetti, anche questi, al pari di quelli già individuati, assistiti da garanzia di Stato fornita dal Mediocredito Centrale. Chi avrebbe approfittato di questa girandola di operazioni finite sotto accusa? Come Domani ha già raccontato, la procura di Roma, che tira le fila dell’inchiesta penale, ha individuato un gruppo di imprenditori e mediatori che si sono spartiti una torta milionaria. Ben 30 milioni sarebbero andati a Ida Ruggiero, agente di Banca Progetto con cui era in affari anche il marito Andrea Centofanti. Indagine sui prestiti sospetti, ecco la rete romana di Banca Progetto L’azionista Usa Dalle carte d’indagine emerge però anche altro. In particolare, un passaggio della relazione degli ispettori di Banca d’Italia, inserito negli atti della magistratura, cita il «piano di coinvestimento al capitale della società controllante Bpl holdco al quale partecipano alcuni esponenti aziendali, tra cui l’ad e i responsabili della funzione di controllo». Bpl Holdco è la società del Granducato a suo tempo utilizzata come veicolo dal fondo statunitense Oaktree (già proprietario dell’Inter) per rilevare Banca Progetto. A quanto sembra, però, gli americani non erano gli unici azionisti della holding. Della compagine faceva parte anche la squadra di vertice di Banca Progetto, a cominciare dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino, che ha lasciato l’incarico a febbraio ed è ora indagato nell’inchiesta penale, come pure i dirigenti chiamati a sorvegliare l’operato del management. Le azioni in Lussemburgo, spiegano gli ispettori di Bankitalia nella loro relazione, hanno «generato introiti pari a un multiplo delle retribuzioni fisse» dei manager. E questi guadagni ingenti accumulati all’estero, chiosano gli investigatori, sarebbero una «plausibile motivazione» della «condotta disinvolta» di quei dirigenti. Chi sono i manager di Banca Progetto approdati in Lussemburgo? Le carte d’inchiesta finora depositate dalla magistratura non fanno i loro nomi, che però sono stati messi nero su bianco in alcuni atti notarili lussemburghesi che Domani ha potuto consultare. Prestiti, case, garanzie di Stato: l’aiuto di Banca Progetto a Ricucci Libro soci Si scopre così che a settembre del 2020 il capitale di Bpl holdco è aumentato per far posto a 12 dirigenti italiani di Banca Progetto. La squadra era guidata dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino, che ha sottoscritto 4.400 quote di categoria C e 519 quote A2, categorie di titoli che conferiscono speciali diritti patrimoniali. Nell’elenco dei soci compaiono anche il responsabile della divisione imprese Giuseppe Pignatelli (1.000 azioni C), Roberto Russo (800 azioni C), a capo delle risorse umane, e poi Claudio Caputo, Antonio Pavese, il chief operating officer Alessandro La Pergola, per citare i dirigenti proprietari dei pacchetti azionari più rilevanti. Secondo quanto risulta dai documenti lussemburghesi, tutti i titoli dei manager sono stati trasferiti a una fiduciaria, che figura a libro soci. Dalle carte di Bpl holdco non emerge comunque nessun indizio di ingenti guadagni da parte di questi dirigenti. Il sistema Banca Progetto: alla Bazr di Onorato prestiti per sei milioni con garanzia di Stato Prove di salvataggio La quasi totalità del capitale della holding resta di proprietà del fondo Oaktree, che ancora nel bilancio del 2024, approvato solo tre mesi fa, attribuiva un valore di ben 373 milioni alla partecipazione del 99 per cento nel capitale di Banca Progetto, che già si trovava in piena crisi, oggetto di indagine penale e commissariata da Banca d’Italia. I conti dell’istituto milanese hanno in realtà accumulato enormi perdite e per evitare la liquidazione vanno trovati nuovi fondi per almeno mezzo miliardo. Nelle settimane scorse è stata prospettata un’operazione di sistema guidata dai maggiori gruppi bancari del paese in veste di finanziatori: Intesa, Unicredit, BancoBpm, Mps e Bper. I giochi però sono tutt’altro che fatti. Prestiti facili e affari in famiglia. Ecco le nuove accuse a Banca Progetto