Meloni puntava sugli investitori italiani per mettere il debito pubblico al riparo dalla speculazione internazionale. Invece aumenta la quota di compratori esteri di Btp. Mentre gli istituti di credito nei mesi scorsi hanno comprato meno titoli del previsto nonostante le pressioni di Palazzo Chigi. Ma un nuovo polo finanziario nazionale potrebbe cambiare questo scenario
Sarà pure una questione di tasse, quella che per il terzo anno consecutivo oppone il governo alle banche. Con il Tesoro che fa filtrare i piani più disparati per imporre un contributo straordinario agli istituti di credito. Da ultimo è stata prospettata l’ipotesi di un prelievo sui proventi da buyback azionari. Sullo sfondo, però, c’è anche dell’altro. Il tema che contribuisce ad alimentare la tensione tra i banchieri e i partiti della maggioranza si può riassumere con una sigla: Btp. «Le banche



