Economia

Chi non muore si rivede: i bitcoin sono tornati e sono qui per restare

Sono stati dati per defunti centinaia di volte. Invece complice la crisi economica e la generazione dei millennial diventata adulta, la più famosa delle criptovalute è diventata un bene rifugio alternativo all’oro. E il meccanismo della blockchain su cui si basa ha ispirato la creazione di monete digitali di colossi privati, super potenze e banche centrali. 

  • Sono stati dati per defunti centinaia di volte. Invece complice la crisi economica e la generazione dei millennial diventata adulta, la più famosa delle criptovalute è diventata un bene rifugio alternativo all’oro.
  • Grandi banche d’investimento come JPMorgan Chase si sono dovute ricredere, riconoscendo le potenzialità del mercato delle criptovalute. Che sta premiando la più conosciuta tra loro.
  • Ma è cambiato anche il contesto: il sistema della blockchain su cui si fonda il meccanismo delle monete digitali ora è alla base di progetti di stati sovrani e banche centrali oltre che di giganti dei pagamenti internazionali.

Chi non muore si rivede. E i bitcoin, il cui valore ha appena fatto segnare il nuovo massimo storico, sembrano in effetti godere di ottima salute. Era da esattamente tre anni che la moneta digitale creata nel 2008 da Satoshi Nakamoto (chiunque si celi dietro questo pseudonimo) era scomparsa dai radar: da quel dicembre 2017 in cui aveva sfiorato quota 20mila dollari per poi improvvisamente crollare, lasciando per strada circa il 70 per cento del valore in poco meno di due mesi. Una vera e propria

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