Sul tavolo del consiglio dei ministri arriva non solo la controriforma del fisco e il decreto sul Ponte sullo stretto, ma anche la riorganizzazione del ministero dell’Economia.

Secondo la bozza del provvedimento all’esame del governo, il nuovo ministero dell’Economia del’èra Meloni avrà tre diverse direzioni: interventi finanziari in economia; partecipazioni societarie e tutela attivi strategici – la vera novità -; valorizzazione del patrimonio pubblico.

Partecipate e concessioni

La seconda direzione dovrebbe occuparsi di «analisi, gestione e valorizzazione delle partecipazioni societarie» e di «esercizio dei diritti del socio», cioè dell’azionista pubblico, ma anche dei processi «di societarizzazione, privatizzazione e dismissione» – leggi Monte dei paschi di Siena, «supporto ai processi di valorizzazione industriale delle società partecipate», «esercizio del controllo analogo sulle società in house di competenza del Dipartimento», vedi Invitalia.  

L’ultima direzione si occuperà delle banche dati per la gestione del patrimonio pubblico, quindi degli immobili,  partecipate degli enti locali, e concessioni demaniali, ed ecco l’annosa questione dei balneari. 

Ispettorato per il Pnrr

Cambia nome il servizio centrale per il Pnrr che diventa ispettorato generale per il Pnrr e sarà di «supporto per l'esercizio delle funzioni e delle attività attribuite all'Autorità politica delegata in materia di Pnrr», cioè Raffaele Fitto che si prende una parte del ministero dell’Economia. 

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