- Finalmente sul tavolo del consiglio dei ministri la riorganizzazione del ministero guidato da Giorgetti, nasce come previsto la direzione per le partecipate, che si occupa di esercizio dei diritti del socio stato, ma anche di privatizzazioni, vedi Mps.
- La direzione valorizzazione del patrimonio pubblico si occupa della gestione delle banche dati sul patrimonio della Pa, concessioni demaniali comprese.
- .Il servizio centrale del Pnrr cambia nome in ispettorato e viene messo al servizio del ministro Raffaele Fitto che cosi si prende un pezzo del Mef.
Sul tavolo del consiglio dei ministri arriva non solo la controriforma del fisco e il decreto sul Ponte sullo stretto, ma anche la riorganizzazione del ministero dell’Economia.
Secondo la bozza del provvedimento all’esame del governo, il nuovo ministero dell’Economia del’èra Meloni avrà tre diverse direzioni: interventi finanziari in economia; partecipazioni societarie e tutela attivi strategici – la vera novità -; valorizzazione del patrimonio pubblico.
Partecipate e concessioni
La seconda direzione dovrebbe occuparsi di «analisi, gestione e valorizzazione delle partecipazioni societarie» e di «esercizio dei diritti del socio», cioè dell’azionista pubblico, ma anche dei processi «di societarizzazione, privatizzazione e dismissione» – leggi Monte dei paschi di Siena, «supporto ai processi di valorizzazione industriale delle società partecipate», «esercizio del controllo analogo sulle società in house di competenza del Dipartimento», vedi Invitalia.
L’ultima direzione si occuperà delle banche dati per la gestione del patrimonio pubblico, quindi degli immobili, partecipate degli enti locali, e concessioni demaniali, ed ecco l’annosa questione dei balneari.
Ispettorato per il Pnrr
Cambia nome il servizio centrale per il Pnrr che diventa ispettorato generale per il Pnrr e sarà di «supporto per l'esercizio delle funzioni e delle attività attribuite all'Autorità politica delegata in materia di Pnrr», cioè Raffaele Fitto che si prende una parte del ministero dell’Economia.
© Riproduzione riservata
“Fin dalla sua nascita Domani ha cercato di riempire un vuoto: in Italia il dibattito pubblico è dominato da quarant’anni dalle stesse facce e dalle stesse opinioni. Per questo abbiamo cercato di trovare e dare risalto a prospettive, voci e idee più giovani e fresche. Soprattutto nelle pagine della cultura abbiamo dato fiducia a scrittori e scrittrici, artisti di ogni genere, per esporvi ed esporci a punti di vista spiazzanti, originali, per farci magari divertire, talvolta arrabbiare, sempre pensare. Se pensi che questo lavoro sia importante, aiutaci a farlo crescere con un abbonamento annuale. Così sarai parte della comunità di Domani.”Stefano Feltri