- L’Italia è in grave ritardo. Molti progetti non paiono efficaci e adeguati, essendo mancata a monte un’analisi di costi e benefici.
- Dopo l’alternanza di tre governi di colore diverso, il paese si trova in una impasse, sotto lo guardo di Bruxelles, alle prese con un dilemma: sarebbe peggio rinunciare a parte dei fondi stanziati o provare a rispettare gli impegni assunti?
- Qualunque risposta avrà bisogno di chiarezza, con la spiegazione delle decisioni prese e delle conseguenze di carattere economico
Il Pnrr, acronimo entrato ormai nell’uso comune, sta per Piano nazionale di ripresa e resilienza. La ripresa, per risollevare i paesi dell’Unione europea dalla pandemia; la resilienza, per renderli idonei ad adattarsi alle contingenze critiche, superandole e andando avanti. Ma l’Italia è in grave ritardo nella spesa dei fondi stanziati. Il fallimento nell’impiego delle risorse del Pnrr rischierebbe di minare non solo ripresa e resilienza, declinate sia a livello europeo sia a livello nazional



