- L’Italia, racconta il presidente dell’Unione energie per la mobilità non ha paura dell’embargo, almeno al momento: «L’Italia da questo punto di vista è il paese meno esposto, e già da luglio 2022 ha praticamente ridotto a zero gli arrivi dalla Russia».
- Questo perché l’Italia ha undici raffinerie. La situazione però non è uguale in tutta Europa. Il continente fino a dicembre era fortemente dipendente sopratutto dal gasolio. Questo potrebbe causare tensione nei prezzi nelle prossime settimane.
- Dal punto di vista reputazionale, le raffinerie stanno tornando in auge. Lukoil si prepara a vendere la Isab di Priolo, in Sicilia, e il presidente Spinaci ha trovato il governo «attento».
Il presidente dell’Unione energie per la mobilità, storicamente chiamata Unione petrolifera, Claudio Spinaci, assicura che l’embargo ai prodotti russi non causerà un aumento dei prezzi dei carburanti. Almeno non subito, perché in Italia ci sono undici raffinerie: «L’Italia da questo punto di vista è il paese meno esposto, e già da luglio 2022 ha praticamente ridotto a zero gli arrivi dalla Russia. Questo perché abbiamo un’industria dalla raffinazione in grado di soddisfare ampiamente la domanda



