l’analisi

Un altro concordato preventivo: il governo corteggia gli evasori incalliti

L’esecutivo ci riprova col concordato preventivo. Ma deve stare attento: a un certo punto anche pensionati e lavoratori chiederanno di eliminare la trattenuta alla fonte

Portato a casa il grosso della riforma fiscale, e forse consapevole della modestia del risultato raggiunto sul piano sistemico, il governo insiste ora sul concordato preventivo biennale, una delle poche – se non l’unica – novità vere della riforma. Ha ragione o torto? Il concordato preventivo consente la definizione del reddito di periodo (nel caso specifico un biennio) in base a un computo elaborato dall’Agenzia delle entrate e che resta immodificato, se accettato, anche in presenza di redditi

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