- Il governatore di Banca d’Italia nelle sue Considerazioni finali spinge l’idea di un fondo comune per l’ammortamento dei debiti europei, nel nome della stabilità dell’Eurozona.
- Ma richiama all’Italia alla sua doppia responsabilità come paese beneficiario dei maggiori fondi di Next Generation Eu: sul fronte interno bisogna «cogliere un’occasione decisiva per avviare a soluzione i propri problemi strutturali».
- Lancia un richiamo alla crescita del capitale umano a tutti i livelli di impresa: la specializzazione in attività tradizionali e la piccola dimensione riducono la domanda di lavoro qualificato, generando un circolo vizioso di bassi salari e modeste opportunità di impiego che scoraggiano gli stessi investimenti in istruzione.
Un richiamo piuttosto duro alle banche, chiamate, in cambio della proroga fino alla fine dell’anno della moratoria sui prestiti, a garantire una maggiore trasparenza dei bilanci e a valutare urgentemente operazioni di aggregazione. Ma anche alle piccole imprese che creano lavoro poco qualificato e un circolo vizioso che rende poco appetibile l’investimento in istruzione. E poi l’idea di un fondo di ammortamento per i debiti passati dei paesi Ue, utile soprattutto all’Italia, e l’esempio della F



