L'economia italiana travolta dal Covid-19 lancia segnali negativi. Aumentano le misure di sostegno al lavoro, con un balzo dei numeri della cassa integrazione. Allo stesso tempo sale la propensione degli italiani al risparmio, in un atteggiamento più conservativo che rischia di fare molto male a consumi e investimenti. La sintesi è data dagli ultimi dati di Inps e Abi.

Inps segnala che dall'inizio della pandemia si registrano un totale di circa 20 milioni di prestazioni di cassa integrazione a beneficio di 6,5 milioni di lavoratori. Abi, invece, indica un vero e proprio boom dei depositi a settembre. Nel mese, infatti, si registra un aumento dei depositi - in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine - di oltre 125 miliardi di euro rispetto a un anno prima, in crescita dell'8% su base annua.

In particolare, oltre alle 20 milioni di prestazioni di Cig da inizio pandemia, l'Inps ha erogato questi mesi 4,1 milioni di bonus autonomi/partite Iva, 1,15 milioni di bonus e congedi alla famiglia, 212 mila bonus domestici, 600mila redditi di emergenza ad altrettanti nuclei familiari. Non solo, il Covid ha spinto un incremento del 25% di accessi al reddito di cittadinanza - sostenuti dall'istituto guidato da Pasquale Tridico - servendo in totale ad oggi, solo per azioni di sostegno da emergenza Covid, circa 14,3 milioni di cittadini.

Oltre a ricevere più sussidi, gli italiani sono stati più propensi al risparmio e hanno fatto affidamento ai prestiti. A settembre quelli richiesti da famiglie e imprese sono infatti aumentati del 4,8% rispetto a un anno fa. L'aumento è sostenuto dal continuo calo dei tassi, che nel mese restano sui minimi storici. Il tasso medio sul totale dei prestiti è al 2,27, mentre quello sui mutui  all'1,29%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, infine, è pari all'1,18%.

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