- Mario Draghi è intervenuto questa mattina sull’invasione dell’Ucraina, in caso di emergenza energetica «potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato». In realtà non sono mai state chiuse.
- Per l’esperto del settore gas, Nicolazzi, la Russia sta guadagnando ogni giorno di più dalla nostra dipendenza: «Dobbiamo lavorare a decarbonizzare, ridurre l’uso delle fonti fossili il più possibile e diversificarle. Stiamo finanziando un paese invasore». Non è più un tema ambientale: «È un tema politico».
- Le alternative dell’Italia per ora sono insufficienti. Dalle fortniture del Nord Africa ai nostri tre rigassificatori e otto centrali a carbone: la mappa.
Il presidente del consiglio Mario Draghi è intervenuto questa mattina alla Camera sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: in caso di crisi energetica «potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato» nella produzione di energia elettrica. A Montecitorio è scoppiato l’applauso dei parlamentari. Il gas russo per ora copre intorno al 45 per cento del fabbisogno di metano nazionale. In caso di emergenza, per avere case ca



