- Tangentopoli fu la miccia che innescò l’implosione di un sistema politico già in difficoltà da un paio di decenni, costretto ad adattarsi ad un mondo reso differente dalla caduta del Muro di Berlino e dai processi di europeizzazione.
- Si pensò di risolvere la crisi passando a un modello di democrazia “maggioritaria”. In realtà, è molto difficile che una democrazia cambi “tipo” in modo radicale. L’unico precedente storico di significativo era la Francia di De Gaulle e il passaggio al semipresidenzialismo. La nostra transizione si è bloccata presto.
- Nel biennio 1992-1994 cambiò la legge elettorale, ma soprattutto cambiò in modo drastico il sistema partitico: nessuna delle famiglie politiche fondatrici della Repubblica rimase in campo con i suoi simboli, il suo nome e la sua classe dirigente.
Davvero il 1992 è un anno che non ha cambiato l’Italia, come ha titolato provocatoriamente Domani giovedì 17 febbraio? In realtà, l’Italia attuale assomiglia a quella del 1992, ma in peggio. L’ampia e dettagliata ricostruzione pubblicata da Giorgio Meletti su questo giornale sempre giovedì 17 riassume bene la tendenza del dibattito pubblico a rimanere prigioniero di coazioni a ripetere che paiono eterne e a evitare il confronto con le sfide proprie della contemporaneità. Noi ci limitiamo ad



