Il confronto internazionale

Il divario culturale sul suicidio assistito nei paesi occidentali

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  • In Olanda c’è una morte medicalmente assistita ogni 27 decessi, in California una ogni 1.000, ma i due stati si somigliano dal punto di vista medico. È una questione di mentalità, che sta cambiando. Anche in Italia.
  • Ad oggi, forme di legalizzazione, o depenalizzazione, di una o più forme di morte medicalmente assistita sono state adottate da nove paesi. L’accettabilità dell’eutanasia raggiunge i suoi valori massimi in Olanda, Belgio e Svizzera. Il gradiente rispecchia il livello di secolarizzazione, e in quest’ottica va inquadrata la collocazione dell’Italia: qui l’accettazione è molto cresciuta negli ultimi anni ma è inferiore a quei paesi europei.
  • Il sociologo Asher Colombo presiede l’Istituto Cattaneo che ha prodotto l’analisi sul tema.

 

Sembra ormai inevitabile che tre elementi tra loro inestricabilmente intrecciati siano destinati a convergere a breve e a riaccendere, con le consuete modalità carsiche, il dibattito sul cosiddetto “fine vita” in Italia. Il primo è il referendum, previsto la prossima primavera, per la modifica dell’articolo 579 del codice penale, che punisce l’omicidio del consenziente. La sentenza Il secondo è il pronunciamento n. 242/2019 della Corte costituzionale, a proposito del caso DJ Fabo/Marco Cap

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