La caduta dello spirito nazionale, i paesi sono sempre più divisi a causa delle tensioni sociali e politiche

Un paese e un mondo sempre più diviso e frammentato, spaccato in partigianerie, in neo Guelfi e Ghibellini, che si confrontano l’uno contro l’altro armati. Per il 53 per cento degli italiani il quadro del nostro paese è caratterizzato da una crescita della frammentazione in diversi gruppi che hanno interessi divergenti e che condividono sempre meno valori e aspirazioni comuni. Una dinamica che marca il quadro anche in Gran Bretagna (44), Spagna (49), Germania (54), Svizzera (48) o Giappone (42). In alcuni paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, la situazione appare ancora più divaricante e ad alta tensione. Per una parte degli americani (29 per cento) il proprio paese è afflitto da una profonda e preoccupante frattura sociale, con una parte della popolazione che non condivide più valori e aspirazioni comuni. Uno stato di degrado che troviamo a livelli alti anche in Brasile (24 per cento), Messico (23), Francia (31), Nigeria (29) e Turchia (26). All’origine di queste dinamiche fratturanti ci sono diversi fattori. L’ambientalismo cambia: gli italiani vogliono tassare aziende e ricchi Le cause In Italia l’opinione pubblica mette al primo posto il tema delle disuguaglianze economiche (55 per cento). Al secondo posto vengono segnalate le tensioni legate all’immigrazione e all’integrazione culturale (39) e al terzo posto troviamo le divisioni politiche e ideologiche (37). Significative, nel giocare un ruolo polarizzante, sono anche (per il 22 per cento degli italiani) le crescenti disparità geografiche (divario tra metropoli e zone rurali, centri e periferie ecc.). In Francia al primo posto troviamo le tensioni legate all’immigrazione e all’integrazione culturale (51) e al secondo le crescenti disuguaglianze sociali. Nella penisola iberica sono le divisioni politiche e ideologiche a guidare la frammentazione (58), mentre in Gran Bretagna sono in primis le tensioni legate all'immigrazione e all'integrazione culturale (59). In Germania le tensioni rispetto all’immigrazione (53) e quelle politiche (50) alimentano le fratture nel paese, mentre negli Usa dominano decisamente le divisioni politiche e ideologiche (49), seguite dal ruolo nefasto che giocano la diffusione di informazioni false e la polarizzazione indotta dai social network (46). In Brasile al primo posto tra i fattori di frammentazione troviamo le divisioni politiche e ideologiche (55), seguite dalle disuguaglianze sociali (43) e da quelle legate all’accesso all’istruzione (39). Le disuguaglianze sociali guidano, infine, la frammentazione del tessuto nazionale in Irlanda (54), Giappone (58), Cina (41) e Messico (39). La percezione diffusa di una crescente frattura del tessuto nazionale, guidata da disuguaglianze economiche, tensioni culturali e divisioni ideologiche, segna il tramonto di un’idea di comunità di destino fondata su un orizzonte valoriale condiviso. La paura del futuro, così le guerre aumentano l’incertezza dei cittadini Più disuguali e deboli Non siamo più di fronte a semplici conflitti d’interessi, ma a una erosione del legame sociale, con le identità particolari (politiche, di interesse economico e culturali) che prevalgono sull’identità comune. Le dinamiche polarizzanti rischiano di rendere le società occidentali non solo più disuguali, ma anche più deboli, in quanto private di quel “senso comune dell’esistenza” che è il fondamento di ogni patto sociale. L’affresco globale evidenzia, inoltre, il fallimento epocale della politica tradizionale, la quale non è più strumento di coesione e governo del conflitto, ma è sempre più spesso motore primario della frammentazione. Il confronto politico, ridotto a scontro tra “Guelfi e Ghibellini” moderni, abbandona la ricerca del bene comune per cristallizzarsi in identità partigiane irrimediabilmente contrapposte. In questo scenario, va ricordato il monito di Abraham Lincoln: una casa divisa contro sé stessa non può reggere. La sfida per la classe dirigente non è più semplicemente quella di governare, ma di ricucire un tessuto sociale lacerato e affrontare le cause strutturali delle fratture, a cominciare dalle disuguaglianze economiche. L’Italia leader delle disuguaglianze: le persone con disabilità tra le più discriminate Nota metodologica Indagine Cawi realizzata da Ipsos, su un campione di 23mila interviste in 18 paesi, interviste svolte nel giugno 2025