Secondo l’ultimo rapporto della Caritas, quasi 2 milioni di famiglie vivono in povertà assoluta. Confermato il record negativo del 2020. Zuppi: il Rdc raggiunge «poco meno della metà dei poveri»
- La ricerca descrive un paese fermo in cui l’indigenza estrema sta diventando una realtà senza via d’uscita per tanti, soprattutto nel Mezzogiorno. La povertà si trasforma in fenomeno intergenerazionale.
- Il Reddito di cittadinanza, dicono i vescovi, va aggiornato e corretto perché tanti poveri oggi non lo recepiscono, ma va mantenuto perché è un salvagente per molte persone. Accanto a ciò vanno messe a punto forti politiche di inclusione sociale.
- Anche chi lavora è investito da forme di povertà che consentono a stento la sopravvivenza. Si tratta di occupati part time o sottopagati, anche con contratti regolari. Si diffonde in tal modo una diffidenza nei confronti del lavoro visto come mezzo di mero sfruttamento a causa di salari del tutto inadeguati
La povertà in Italia per più di 5 milioni e mezzo di persone si sta cronicizzando, diventa in molti casi ereditaria, attraversa cioè più generazioni appartenenti allo stesso nucleo familiare, tocca una fetta sempre più ampia di coloro che pure un’occupazione ce l’hanno, investe in modo particolare chi ha un basso livello di istruzione. La fotografia scattata nel rapporto Caritas 2022 dedicato alla povertà – intitolato “L’anello debole” – racconta la realtà di un paese che appare in molti casi



