- La povertà non è oggettiva, può essere misurata in base al reddito, in base ai consumi o in base a indicatori della deprivazione materiale cioè come difficoltà di accesso a un paniere di beni e servizi.
- Il grado di sovrapposizione dei poveri secondo ognuno dei tre criteri è in generale molto limitato. I dati dell’Istat che hanno fatto molto discutere nei giorni scorsi, sull’aumento di un milione di poveri, si basano sui consumi.
- Per rispondere alla crisi sociale causata dalla pandemia dobbiamo imparare a distinguere chi è stato costretto a non consumare e chi invece subisce una deprivazione reale, dobbiamo raffinare la misurazione della povertà per intervenire.
Nei giorni scorsi hanno destato grande preoccupazione i dati preliminari diffusi dall’Istat sull’andamento della povertà assoluta in Italia nel corso del 2020, secondo i quali il numero dei poveri nell’anno terribile della pandemia sarebbe cresciuto di circa un milione, e l’incremento più marcato si sarebbe verificato nel ‘ricco’ Nord. Non vi è dubbio che le condizioni di vita di moltissime famiglie e persone siano peggiorate, anche drammaticamente, ma la pubblicazione di questi dati, e molte d



