Ci hanno messo sette mesi per nominare il nuovo presidente dell’Enac, l’ente dell’aviazione civile che ha un ruolo di primaria importanza anche nella vicenda di Alitalia e Ita, la società che dovrebbe prendere il posto della vecchia compagnia di bandiera. Proprio dall’Enac Ita dovrebbe ricevere il coa, il certificato di operatore aeronautico senza il quale il governo può anche mettere tutti i miliardi che vuole, ma non si può volare. Il prescelto è Pierluigi Di Palma, un tecnico del settore, un manager che in passato per 5 anni, dal 1998 al 2003, era già stato direttore dell’ente e quindi sa dove mettere le mani e di che cosa si sta parlando. Ha pubblicato saggi e ricerche come: Il trasporto aereo nell’Europa delle regioni nel 2004, Il diritto degli aeroporti nel processo di liberalizzazione e privatizzazione del trasporto aereo nel 2006, Dossier Malpensa nel 2008, Governance del trasporto aereo e trasformazione giuridica dell’Enac nel 2017, Port Authority privatizzazione ed integrazione infrastrutturale nel 2018.

Le sfide

Designato ieri dal governo, Di Palma prende il posto di Nicola Zaccheo che al pari di altri manager messi in campo dai Cinque stelle è stato una meteora e dopo aver assunto l’incarico all’inizio del 2019 si era già dimesso a fine ottobre del 2020. In pratica l’Enac che Di Palma si trova a guidare è nel bene e nel male quello che ha ricevuto l’impronta di Vito Riggio, presidente per la bellezza di 15 anni, un politico più che un manager, un ex democristiano siciliano spesso autore di scelte assai discutibili. Come quella di aver sposato l’idea del raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino nella versione fortemente voluta dai gestori dello scalo, la società Aeroporti di Roma (AdR) del gruppo Benetton che prevedeva l’utilizzo di 1.300 ettari di terreno molti dei quali all’interno della riserva naturale statale del litorale romano. A marzo il progetto è stato bocciato dal Tar del Lazio, ma AdR di cui nel frattempo è diventato presidente Claudio De Vincenti, ex ministro ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, non demorde. Ha presentato alla regione Lazio una nuova versione di ampliamento con la costruzione di una quarta pista.

Tra i primi impegni che di Di Palma si troverà ad affrontare coadiuvato dal direttore Alessio Quaranta, quello di Fiumicino è uno dei più importanti, ovviamente insieme alla vicenda Alitalia e al futuro piano nazionale degli aeroporti. L’esperienza di Di Palma in materia è notevole: è stato consigliere giuridico di alcuni ministri dei Trasporti, da Claudio Signorile a Claudio Burlando, Antonio Treu, Pier Luigi Bersani. Poi del ministro dell’Ambiente Giorgio Ruffolo e di quello dell’Industria Paola Savona. È stato anche capo di gabinetto della regione Emilia-Romagna e capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Industria guidato da Vito Gnutti. È stato pure vice segretario generale della Difesa dal 2011 al 2014 e dal dicembre 2011, per sei anni, componente dell’Appeals Board dell’Esa (Agenzia spaziale europea).

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