- Nell’incontro di un’ora coi segretari di Cgil, Cisl e Uil, Draghi si è soffermato sul fatto che l’attuale sistema di contrattazione non è in grado di tutelare i salari dall’aumento dei prezzi.
- L’idea dell’esecutivo è quello di proporre un sistema di contrattazione a premialità crescente per incentivare le imprese ai rinnovi: «Noi tutti, governo e parti sociali dobbiamo muoverci per tutelarli».
- No allo scostamento di bilancio chiesto dai partiti – Lega e Cinque stelle – e dai sindacati, in primis la Uil di Pierpaolo Bombardieri.
Ai sindacati che ha visto a porte chiuse in mattinata, il premier Mario Draghi ha sottolineato che «questo non è il momento del conflitto». Né col governo, né con Confindustria. Il premier ha riproposto la formula del «patto sociale» con cui aveva inaugurato il suo esecutivo. In conferenza stampa ha mandato un avvertimento anche nell’altra direzione, verso Confindustria, sulla necessità di adeguare i salari: «Ci sono contratti nazionali scaduti da tre anni, alcuni da nove». L’ultima volta c



