- Una sentenza del Tar del Lazio rischia di incidere sulla prosecuzione della gestione della rete autostradale da parte di Aspi. La concessione rischia addirittura di essere revocata per l’intervento, invocato dal Tar, della Corte di Giustizia europea. Proprio adesso che non è più dei Benetton ma della Cassa Depositi e Prestiti.
- La modifica della convenzione originaria e il riassetto societario di Aspi, con l’entrata nell’azionariato di Cassa Depositi e Prestiti, avrebbero richiesto di valutare il ricorso a una procedura di evidenza pubblica, cioè di una gara per la riassegnazione della concessione. Ma di tale valutazione non c’è traccia.
- Non c’è traccia nemmeno di un’effettiva verifica dell’affidabilità del concessionario. Con il paradosso che Aspi è stata ritenuta «inaffidabile per la ricostruzione del Ponte Morandi e, all’opposto, affidabile per la (prosecuzione della) gestione dell’intera infrastruttura in concessione».
Effetto Tar, ora lo stato potrebbe revocare la concessione di Autostrade a sé stesso
01 novembre 2022 • 07:00