- Riuscirà l’imprenditore di Agordo a smentire l’ultima profezia sulla maledizione dell’eredità?
- Nel 2021 l’allora 86enne Del Vecchio ha modificato lo statuto di Delfin per riservarsi il diritto di nominare il suo successore e ha sempre rifiutato l’idea di far entrare i figli nel consiglio di amministrazione.
- La volontà della famiglia però non è chiara e i mercati temono perfino il disimpegno da Generali e Mediobanca, dopo una scalata che ha reso difficile sostituire il ruolo di azionista del fondatore di Luxottica.
Riuscirà Leonardo Del Vecchio a sfatare anche l’ultima profezia sull’imprenditoria italiana, quella che vede nel passaggio agli eredi una maledizione? Gli eredi proseguiranno le sue battaglie o amministreranno semplicemente il patrimonio ricevuto? La domanda ora cruciale, circola da mesi, anni, e è diventata battente da quando Del Vecchio ha iniziato la sua ultima battaglia per rovesciare la guida delle assicurazioni Generali e staccarle dall’orbita di Alberto Nagel, una battaglia la cui


