Tra annunci a vuoto, piani di rilancio, rivendicazioni sindacali e costi in crescita per l’amministrazione straordinaria, il futuro dell’acciaieria è tutto da scrivere. Fallito il proposito di Urso di trovare un acquirente entro luglio, i tre commissari scelti dal ministro hanno conferito gli incarichi più disparati a un plotone di consulenti. Pagati con denaro pubblico
La storia infinita dell’ex Ilva si trascina tra annunci a vuoto, piani di rilancio e rivendicazioni sindacali. Continua a correre, invece, il tassametro dei costi per l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, il nuovo nome del gruppo siderurgico. La procedura ha preso le mosse all’inizio del 2024 per evitare la chiusura degli impianti dopo l’uscita di scena della multinazionale Arcelor Mittal. L’obiettivo dichiarato dal ministro Adolfo Urso era quello di trovare un acquirente entro



