Il nuovo piano aziendale sarà orientato verso l’elettrico e non potrà sostenere un’organizzazione aziendale complessa, come quella di Regno Unito e Germania
Ford Europa licenzierà l’11 per cento della propria forza lavoro nei prossimi tre anni, arrivando a tagliare 3.800 posti nell’ambito dell’amministrazione e dello sviluppo. Ben 2.300 lavoratori licenziati saranno tedeschi e 1.300 britannici.
La decisione, come detto dal general manager di Ford Europa Martin Sander, è dettata dalla necessità di rendere l’organizzazione aziendale più snella ed economicamente efficiente per «competere e vincere in una regione altamente competitiva che sta affrontando un periodo difficile dal punto di vista economico e geopolitico».
A tal fine, Ford inserirà i licenziamenti in un più ampio ribilanciamento del piano aziendale che integrerà la nuova gamma a trazione elettrica, da cui uscirà, dopo 50 anni di indiscussa presenza, la leggendaria Fiesta. L’elettrico demanda scelte e idee aziendali diverse da quelle più tradizionali legate ai motori a scoppio e Ford non può rinunciare alla fetta del mercato automobilistico in maggiore crescita.
Proprio nel Regno Unito e in Germania, rispettivamente a Halewood e a Colonia, Ford investirà più di 2 miliardi di euro per il rinnovamento degli stabilimenti produttivi, richiesto per soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici.
Sander ha aperto a un tavolo con i sindacati per discutere del sostegno che l’azienda fornirà ai propri dipendenti, anche incentivando uscite volontarie anticipate.
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