UN PATRIMONIO DILAPIDATO

Salari bassi e carriera precaria: la fuga dei cervelli è inarrestabile

In dieci anni 14mila giovani sono espatriati dopo il dottorato: sulla fuga dei cervelli pesano i tagli ai fondi per la ricerca e lo spettro del precariato. La riforma del pre-ruolo, che allunga i tempi per le assunzioni, e gli incentivi per chi rientra in Italia. Clementi (Adi): «Cosa facciamo in un paese che ci ha abbandonati?»

Sono 550mila i giovani tra i 18 e i 35 anni che hanno lasciato l’Italia tra il 2011 e il 2023, con un’impennata della percentuale di laureati: nel 2022 il 43 per cento degli emigrati italiani possedeva almeno un titolo di laurea triennale, mentre nel 2011 era solo il 17 per cento. E, secondo l’Istat, in un periodo di dieci anni ben 14mila giovani si sono trasferiti all’estero per fare ricerca scientifica. «Ci ha un po’ sorpresi vedere il forte aumento della quota di laureati che lasciano l’I

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