Si avvicina il 31 agosto, giorno in cui Vladimir Putin chiuderà ancora una volta il rubinetto di Nord Stream 1 per tre giorni, e il Ttf, l’indice del gas scambiato sulla borsa olandese, continua inesorabilmente a salire: siamo ormai a 315 euro al MWh. Il Canada ha annunciato che restituirà alla Germania altre cinque turbine per il gasdotto, ma Gazprom ha gelato gli animi con un tweet: «Al momento nessuna delle turbine della centralina di Portovaya è in riparazione in Canada», senza aggiungere ulteriori spiegazioni.

Tra Canada e Germania

La ministra degli esteri canadese, Melanie Jolie, ha affermato all’emittente canadese Cbc che il suo paese prevede di restituire cinque turbine a gas per il gasdotto Nord Stream 1, nonostante la società che gestisce il gasdotto abbia rifiutato di accettarne una che era già stata restituita alla Germania. Da maggio scorso infatti Mosca ha cominciato a tagliare i quantitativi di metano spiegando che mancava una turbina Siemens bloccata in Canada dalle sanzioni. Il paese ha cominciato però a mandare indietro i componenti: «Questo, ha spiegato la ministra, «è esattamente ciò che la Germania ci ha chiesto di fare», ha detto Jolie.

A luglio, il governo di Ottawa ha concesso un’esenzione per spedire in Germania sei turbine in manutenzione a Montreal e da consegnare successivamente all'azienda statale russa Gazprom, che gestisce il gasdotto Nord Stream 1.

Il rifiuto di Gazprom

Il gasdotto fornisce gas naturale alla Germania e indirettamente anche all’Italia, che ormai riceve bassi quantitativi da Mosca da settimane. Con la nuova chiusura potrebbe vedere scendere ulteriormente i flussi.

Una turbina è stata restituita alla Germania ma Gazprom ha rifiutato di accettarla, adducendo problemi tecnici e sostenendo di volere ulteriore documentazione che dimostri che l’attrezzatura non sia soggetta alle sanzioni occidentali.

Nonostante il rifiuto di Gazprom, Joly ha detto a Cbc News Network che il piano è ancora quello di restituire le cinque turbine rimanenti. L'Ucraina ha criticato il Canada per aver accettato la richiesta della Germania di esentare Siemens Canada dalle sanzioni in modo che possa restituire le turbine.

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