L’EMERGENZA OLTRE LA PANDEMIA

Gli ospedali a corto di personale non vogliono infermieri stranieri

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 22 Aprile 2021 Roma (Italia)
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 22 Aprile 2021 Roma (Italia)
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 22 Aprile 2021 Roma (Italia)
  • I reparti Covid e non Covid si spopolano di camici bianchi, alcuni si dimettono per stress e sindrome di burnout e nei prossimi anni a causa dei prepensionamenti mancheranno 100 mila infermieri in corsia.
  • Intanto però per chi si è diplomato altrove ci vogliono due anni per farsi riconoscere il titolo di studio e poi neanche si può accedere ai concorsi pubblici.
  • La storia di Carlos, infermiere peruviano che lavora nel Campus biomedico di Roma e difende gli operatori sanitari che affrontano la trafila burocratica per ottenere il permesso di esercitare la professione in Italia.

Se ne vanno, appendono il camice al chiodo, cambiano lavoro o paese. Non è precisamente un rompere le righe, quello degli infermieri durante la quarta ondata pandemica, quanto piuttosto un lento e capillare darsela a gambe. Rosy Bindi a Speranza: «Agisca ora, la sanità è sotto scacco» Stress, contagi e ancor di più il timore di essere contagiati, sindrome di burnout sono tra le cause dell’abbandono. Sono migliaia gli infermieri che in questi mesi, alla spicciolata, hanno presentato le loro

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