- I reparti Covid e non Covid si spopolano di camici bianchi, alcuni si dimettono per stress e sindrome di burnout e nei prossimi anni a causa dei prepensionamenti mancheranno 100 mila infermieri in corsia.
- Intanto però per chi si è diplomato altrove ci vogliono due anni per farsi riconoscere il titolo di studio e poi neanche si può accedere ai concorsi pubblici.
- La storia di Carlos, infermiere peruviano che lavora nel Campus biomedico di Roma e difende gli operatori sanitari che affrontano la trafila burocratica per ottenere il permesso di esercitare la professione in Italia.
Se ne vanno, appendono il camice al chiodo, cambiano lavoro o paese. Non è precisamente un rompere le righe, quello degli infermieri durante la quarta ondata pandemica, quanto piuttosto un lento e capillare darsela a gambe. Rosy Bindi a Speranza: «Agisca ora, la sanità è sotto scacco» Stress, contagi e ancor di più il timore di essere contagiati, sindrome di burnout sono tra le cause dell’abbandono. Sono migliaia gli infermieri che in questi mesi, alla spicciolata, hanno presentato le loro


